Another Miss Oh

Another Miss Oh

Votazione personale: 10/10 e lode (ci starebbe anche il bacio accademico… ma Eric Mun è sposato…)

Visibile su: Viki, Netflix (lingua inglese)

Anno: 2016

Genere: comico, romantico, melodramma, sovrannaturale

Personaggi principali: 

Park Do-kyung (Eric Mun – main lead)

Oh Hae-youngTerra” (Seo Hyun-jin – main)

Han Tae-jin (Lee Jae-yoon – second lead)

Oh Hae-youngSole” (Jeon Hye-bin – terza incomoda).

Trama: Il matrimonio di Oh Hae Young è alle porte, tutti sono pronti per il grande giorno tranne… il fidanzato che, il giorno prima, la lascia brutalmente senza una spiegazione sensata. 

Per Hae Young sembra un incubo e la madre non l’aiuta di certo, chiudendola (letteralmente) fuori di casa con tutto quello che aveva comprato per la nuova dimora da sposina.

L’alcol sembra essere una buona soluzione (come darle torto) e così si ritrova per una serie di sfortunati eventi con un braccio rotto a scontrarsi contro Park Do Kyung, tecnico del suono abbastanza scrupoloso e dittatoriale da farsi detestare dalla maggior parte delle persone che lo circondano, il quale non crede ai propri occhi: ha davanti a sé la donna che gli compare in alcuni – non così rari – episodi di dejà-vu. E si chiama esattamente come la donna che l’ha lasciato all’altare l’anno precedente.

L’omonimia non fa altro che confonderlo (e farlo rendere conto di un errore assurdamente gigantesco che ha commesso), ma quello che più lo tormenta è il continuare a incontrarla. Nei sogni, nella realtà, ovunque. Per poi trovarsela anche come inquilina in quello che era il piccolo studio della casa di famiglia, trasformato in monolocale dall’odierno proprietario, separato dalla sua sala da una semplice (e fragilissima) parete di cartongesso.

Tra indifferenza e astio che presto si tramutano in una sorta di divertente complicità e forse qualcosa di più, le settimane scorrono in maniera quasi tranquilla finché… i fantasmi del passato tornano a fare capolino nella vita di entrambi e, ops, si rivelano essere la stessa persona.

Opinioni personali: Credo sia un drama di quelli che vanno visti per forza almeno una volta nella vita. Rewatch uncountable a parte, chiaramente. 

La trama è originale, i personaggi sono ben delineati, i protagonisti ti coinvolgono e i personaggi secondari ben collimano con loro. Le storie si intrecciano in modo perfetto, nulla è lasciato in sospeso, il finale è intenso e soddisfacente. 

Si tifa fin da subito per la main couple, Eric Mun e Seo Hyun Jin hanno una chimica pazzesca e le loro scene lasciano in continuazione con il fiato sospeso senza sapere cosa avverrà l’istante successivo. Non si sa bene cosa sia successo e quale sia il misunderstanding che li ha portati a quel momento, viene rivelato tutto pian piano. Poi, quando il mistero viene svelato, tutto prende una piega decisamente più drammatica e romantica allo stesso tempo.

Oh Hae Young è un personaggio sfaccettato, è abituata a fare da sé e ha pian piano iniziato ad amare se stessa nel corso della sua vita. Le persone su cui può fare affidamento si contano sulle dita di una mano, ma a lei sta bene così perché con gli altri è costretta a fingere che vada tutto bene, che non le scocci essere sempre stata additata come quella meno bella, meno intelligente, meno desiderata.

È comunque un vestito che inizia ad andarle stretto, specialmente quando si ripropongono le stesse situazioni del passato scolastico anche sul luogo di lavoro. È completamente matta, ma la sua particolarità è forse proprio questa: diventata adulta ha smesso di preoccuparsi di cosa pensa la gente e le importa solo dell’opinione di pochi.

Do Kyung è di poche parole e di pochi sorrisi (ma quando li regala… beh, tenete pronto il defibrillatore). Tende a rinchiudersi tra i suoi microfoni e le sue cuffie per la registrazione dei suoni, stakanovista come pochi; dopo essere stato abbandonato all’altare si è chiuso a riccio diventando un tutt’uno con il suo lavoro. Ne ha subite di cotte e di crude, ma rimane un cuore di panna e darebbe il mondo per le persone a cui tiene.

I personaggi secondari sono fantastici. La madre di Oh Hae Young si fa più film mentali della figlia, è violenta con lei (nel senso che ha due badili al posto delle mani e non ha paura di usarli per insegnarle le buone maniere o per riprenderla anche davanti alle altre persone), ma in fondo le vuole un gran bene e si preoccupa per lei. Il padre è stretto tra due fuochi e sembra sempre in attesa che qualcuno dia di matto, ma è una coppia assolutamente comica.

La sorella di Do Kyung (nonché capa di Oh Hae Young) ha una storia travagliata alle spalle che la porta a ubriacarsi tutte le sere (non ha un fegato, ha una damigiana) e a essere perfettamente sobria la mattina senza tuttavia ricordarsi le cose più importanti fatte durante la notte. Tanta stima per lei. Se solo provassi a bere tutta quella roba finirei in coma etilico per i prossimi, non so, trent’anni?

L’amico avvocato di Do Kyung è un adorabile cretino rimorchiatore che si ritrova ad arrovellarsi il cervello (e lo fa fondere evidentemente) sulle cose solo una volta che le ha combinate. 

Il fratello di Do Kyung e la banda dei tecnici del suono sono un gruppo di personaggi comici alle prese con un despota (Do Kyung) sul lavoro, ma gli sono immensamente debitori e grati e farebbero le cose più incredibili per lui. 

La Oh Hae Young sbagliata (“Sole“, che poteva evitare di ricomparire per rompere le uova nel paniere a tutti) è tutta innocentina e falsamente buonista, tanto che quando si ripresenta vorresti tirarle una badilata sui denti ogni volta che apre bocca. Ma questa è la mia modesta e pacifica opinione ^^ 

Han Tae Jin, poveraccio, si è cuccato il danno e la beffa. Mai una gioia. È anche simpatico, cucciolino, finché non decide di vendicarsi (ne avrebbe tutto il diritto e ha pure una buona strategia, ma Do Kyung non si tocca) e prende decisioni alquanto discutibili, ma alla fine rinsavisce e fa di nuovo tenerezza.

È un drama intrigante, a tratti quasi adrenalinico, che ti tiene incollato allo schermo e ti fa empatizzare con i personaggi. 

Si piange? Sì. 

Si ride? Tantissimo. 

Si insulta la gente a caso? Assolutamente sì. 

Si ha la tentazione di rivederlo a rotazione (alcune scene o interi episodi che poi alla fine te lo vedi tutto e fai prima)? Parlatene con il mio cervello che ormai sa le battute a memoria. 

Gli attori sono molto bravi, la chimica tra i protagonisti è eccellente, i siparietti comici fanno davvero sorridere e ridere (alcuni fino alle lacrime), non mancano i momenti di WTF e quelli tristi. Un drama completo, a mio avviso, che mi sento di consigliare a chiunque si avvicini al mondo dei k-drama e anche a chi vi è immerso fino al collo ma non ha ancora cliccato su Play.

Non mi resta che augurarvi buona visione 😉

Another Miss Oh è stato scritto da Annalisa per la quale si ringrazia per il suo prezioso contributo!
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Giulia S
Giulia. Cresciuta a pane e k-drama ha creato questo spazio per parlare del suo paese d'origine, la Corea del Sud, a 360° facendo perno sulla sua interculturalità e vuole sviluppare un ponte bi-direzionale tra la Corea e l'Italia. Racconta la Corea attraverso i kdrama con #dramiamo, propone uno sfizioso aperitivo coreano con #eatdrinkorea e fa lunghi approfondimenti sulle notizie dalla Corea per #rassegnadallacorea, il tutto a suon di Kpop con #radio360. Ogni tanto esce dal paese per osservare le altre culture con #oltrelacorea.

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