Dr Brain

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“Quante cose saremmo sul punto di conoscere se il timore o la negligenza non frenassero le nostre ricerche.”

Frankenstein – Mary Shelley

 

Tra tutti i romanzi gotici che ci sono in letteratura, Frankenstein è tra i miei preferiti, perché ci racconta il tormento del “mostro”, di colui che non ha scelto di essere, ma che è stato condannato a quella vita dal suo creatore, che lo ha poi abbandonato.

Il #dramiamospooky, la rubrica che curo durante il mese dedicato ad Halloween, oggi è dedicato ad un drama che con il classico della letteratura gotica ha diversi elementi in comune.

Vi parlo di “Dr. Brain” su Apple TV+.

Corea del Sud. Conosciamo Sewon da bambino, è silenzioso ed anaffettivo, ma con un cervello brillante, superiore a quello di chiunque, che vede sua mamma morire investita da un camion davanti ai suoi occhi.

Lo ritroviamo anni dopo in lutto, si era infatti sposato ed aveva avuto un figlio dall’indole molto simile alla sua. L’unica cosa che gli rimane ora è la sua brillante carriera da neurologo, o meglio da ricercatore.

Dopo che la moglie ha tentato il suicidio per via della morte prematura del figlio, lui si è buttato a capofitto nelle sue ricerche sul cervello umano ed ha sperimentato una nuova tecnica capace di sincronizzare i cervelli, il suo e quello dei cadaveri.

Ma la sincronizzazione, che all’inizio riesce a trasmettere solo ricordi e modi di fare, inizia a far percepire a Sewon molto di più, anche un complesso puzzle di intrighi, che coinvolge tutta la sua famiglia ed il suo passato.

Perché il paragone con Frankenstein?

Sewon, che nella serie viene interpretato magistralmente da Lee Sun-kyun, un attore che definire completo sarebbe riduttivo, esattamente come il Dottor Victor Frankenstein si muove oltre la scienza, ma mentre Victor crea il suo Prometeo, Sewon fa diventare la sua stessa persona il novello Prometeo.

Connessione dopo connessione infatti, la sua mente si espande e lui assimila, percepisce e vive quello che le persone con cui si connette hanno sperimentato prima di lui, in questa corsa contro il tempo per districare la matassa di segreti che riguardavano la sua famiglia.

Ben presto però si scoprirà che ci sono ben altri Dottor Frankenstein nella storia, con obiettivi molto più infidi.

La fotografia di “Dr. Brain” è curata al dettaglio, le ambientazioni prendono vita per lo più di notte, quindi la luminosità nelle scene è soffusa, con prevalenza di colori scuri. Ottimo uso anche della computer grafica, che specialmente nella prima puntata ha saputo realizzare angoscianti suggestioni visive. Ma devo dire che anche la regia tiene il passo con altrettanta bravura.

È un drama completamente differente rispetto ai soliti canoni, un viaggio nella mente umana, complesso, potentissimo, disturbante, crudo, magnifico e profondo.

Ottima costruzione della trama, con uno sviluppo in cui prevale la profondità delpersonaggio principale e la messa in scena incalzante, coinvolge lo spettatore, che è portato a vedere una puntata dopo l’altra, sono solo 6 in tutto, fino alla fine.

Un thriller ricco di sfumature e suspense che si muove sul filo del rasoio e che dovete vedere assolutamente.
Ps: se poi avete voglia di rileggere il Frankenstein di Mary Shelley, chi sono io per dirvi il contrario 😁

Dr Brain è stato scritto da Eleonora, per la quale si ringrazia per il suo prezioso contributo!
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Giulia S
Giulia. Cresciuta a pane e k-drama ha creato questo spazio per parlare del suo paese d'origine, la Corea del Sud, a 360° facendo perno sulla sua interculturalità e vuole sviluppare un ponte bi-direzionale tra la Corea e l'Italia. Racconta la Corea attraverso i kdrama con #dramiamo, propone uno sfizioso aperitivo coreano con #eatdrinkorea e fa lunghi approfondimenti sulle notizie dalla Corea per #rassegnadallacorea, il tutto a suon di Kpop con #radio360. Ogni tanto esce dal paese per osservare le altre culture con #oltrelacorea.

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