Eve, il ritorno di Seo Yea-ji

eve kdrama 2022

Seo Yea-ji è Eve. Eve è Seo Yea-ji. 

Come Eva, progenitrice dell’umanità collocata nel giardino dell’Eden prima del peccato originale, in seguito al quale viene bandita e allontanata dal luogo paradisiaco.

Tutto il k-drama ruota intorno alla sua figura, nata Lee Ra-el e diventata Kim Seon-bin per perseguire una vendetta che si prepara da 13 anni contro i responsabili della morte del padre, un brillante scienziato, il quale si era rifiutato di piegarsi alla corruzione e ai giochi sporchi dei piani alti.

Il suo primo target è Kang Yoon-kyum, interpretato da Park Byung-Eun, a capo della LY Group, la cui consorte è Han So-ra, interpretata da Yoon Sun, figlia del Primo Ministro.

L’arrivo di Kim Seon-bin affascina tutti quanti, sedotti dalla sua eleganza e sensualità espressa attraverso il tango. Non passa inosservata anche agli occhi di Yoon-kyum, il quale non può fare a meno di invaghirsi di lei in maniera viscerale.

Sarebbe un revenge drama in piena regola, se non fosse che la storia si regge interamente sulla camaleontica bravura di Seo Yea-ji di essere eccentrica, folle, fragile e sofferente in uno spettro emotivo ben ponderato. 

Il suo carisma è talmente accecante che tutti gli altri personaggi che dovrebbero essere sullo stesso piano e reggere il confronto sono annientati. Appiattiti. Oscurati dalla sua performance versatile da risultare deboli e non all’altezza né credibili sia come protagonisti che come antagonisti.

Han So-ra è la classica ‘ape regina’ della cerchia delle conoscenze, avendo ricchezza e potere, è colei che decide, letteralmente, vita e morte. Profondamente innamorata del marito, verso cui prova una reverenziale ossessione che è difficile stabilire se è un amore effettivo o dettato dal suo viscerale bisogno di approvazione. 

Ho trovato estremamente piatto il personaggio di Yoon-kyum. Un uomo che porta con sé un fardello pesante, un uomo ingabbiato in un matrimonio di convenienza che porta avanti diligentemente il suo lavoro, perennemente oppresso dalla sua famiglia e quella ingombrante della moglie. Un personaggio tutt’altro che carismatico o affascinante, tanto che spesso è lecito domandarsi cosa di lui abbia fatto innamorare Seon-bin. 

È un personaggio il cui potenziale esce alla fine, il suo senso di colpa guida le sue azioni ed i suoi sentimenti si rivelano puri e genuini che vengono macchiati da un orribile passato.

Seo Eun-pyung, interpretato da Lee Sang-yeob, il più giovane deputato dell’Assemblea Nazionale, testimone delle atrocità del passato di Ra-el e la aiuta a partire per l’America. E ancora una volta la aiuta, dandole la protezione politica di cui ha bisogno. Il suo personaggio però rimane un po’ marginale, abbozzato senza mai approfondire la sua storia.

Ciò che ho apprezzato del drama, oltre all’indubbia bravura di Seo Yea-ji è come le abbiano cucito addosso un personaggio, che forse è l’unico che abbia spessore, dandole profondità. Non è una eroina uscita immune dal trauma che ha vissuto, per cui ora è una donna forte pronta a farsi giustizia da sola. No, il trauma emerge spesso, a volte sotto forma di autolesionismo, a volte sotto forma di sogno/incubo. Lei continuamente fa i conti con il suo passato ed è divisa da quella che è diventata la sua missione della vita con la proiezione del futuro. Un futuro tutt’altro che sereno ma perlomeno a fianco di qualcuno. 

Un drama tutto sommato che ha peccato di non aver osato abbastanza, che non si discosta dalla linea mediana della narrazione, realizzando dei personaggi che non pendono in maniera decisa verso una declinazione piuttosto che in un’altra, ma rimangono tutti dentro ai canoni dei cliché. 

Si riprende verso la fine, gli episodi sono più dinamici e viene mostrata la vera essenza dei personaggi messi di fronte al crollo, l’umiliazione e verità.

Peccato, perché se avessero caratterizzato meglio i personaggi dandogli uno spessore e poi avessero effettivamente dato spazio ad approfondimenti, gli elementi c’erano tutti, sarebbe uscito fuori un prodotto interessante.

© Eve è stato scritto, redatto e revisionato da Giulia
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Giulia S
Giulia. Cresciuta a pane e k-drama ha creato questo spazio per parlare del suo paese d'origine, la Corea del Sud, a 360° facendo perno sulla sua interculturalità e vuole sviluppare un ponte bi-direzionale tra la Corea e l'Italia. Racconta la Corea attraverso i kdrama con #dramiamo, propone uno sfizioso aperitivo coreano con #eatdrinkorea e fa lunghi approfondimenti sulle notizie dalla Corea per #rassegnadallacorea, il tutto a suon di Kpop con #radio360. Ogni tanto esce dal paese per osservare le altre culture con #oltrelacorea.

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