Florence Korea Film Fest 2023

Florence Korea Film Fest

Il Florence Korea Film Fest è ormai un imperdibile appuntamento annuale dove appassionati di cinema coreano, e non solo, si ritrovano per condividere insieme otto giorni di immersione totale nella settima arte coreana.

Giunta alla sua ventunesima edizione, il FKFF offre non solo un catalogo variegato e ricco, ma anche masterclass con ospiti internazionali come l’attore Park Hae-il, del quale il Festival ha proposto un omaggio proiettando Decision to leave, Paradise murdered, My mother the mermaid, Eungyo e Boomerang family.

Park Hae-il al FKFF 2023

Un’attenzione particolare posta anche alla selezione dedicata alle K-Women, ospitando le registe Yim Soon-rye e July Jung in una masterclass per offrire la loro visione ed esperienza nel mercato cinematografico sudcoreano a prevalenza maschile.

Quando si parla di prodotti visivi coreani, oggi non si possono non nominare i manhwa e i webtoon. Quest’ultimi sono fumetti digitali concepiti proprio per essere letti su schermo in formato verticale ed originari del paese del calmo mattino, hanno conquistato tutto il mondo grazie agli adattamenti cinematografici e televisivi. 

Al Festival erano ospiti i due illustratori Jeong Kyu-ah e Kim Woo-seop.

Dulcis in fundo, il regista premio Oscar Bong Joon-ho ha tenuto una masterclass – sold-out – di un’ora e mezza. E a seguire la proiezione della versione in bianco e nero di Mother.

Il 6 aprile, la sala del cinema La Compagnia era completamente satura ed in fervore per la masterclass con Bong Joon-ho, che ritorna al FKFF dopo 12 anni.

Il Direttore del Florence Korea Film Fest Riccardo Gelli ha raccontato di aver incontrato per la prima volta Bong nel 2011 in occasione della retrospettiva dedicatagli. 

L’obiettivo del Direttore è quello di far conoscere registi, musicisti ed artisti meno noti al grande pubblico ma che aggiungono un forte valore al mondo dello spettacolo coreano.

Per l’occasione, il regista ha ricevuto il Pegaso e le chiavi della città di Firenze dal sindaco Nardella.

Bong Joon-ho al FKFF 2023

L’incontro curato dai critici Marco Luceri, Caterina Liverani e Luigi Nepi è iniziata ripercorrendo gli anni di formazione del regista, quali sono stati i film che più hanno influenzato la sua ispirazione cinematografica?

Bong ha annoverato Psycho e Ladri di biciclette tra i suoi preferiti ed in riferimento a quest’ultimo film, ha raccontato un aneddoto divertente. Dopo la visione, racconta che insistette a lungo con i suoi genitori per avere una bicicletta, che però purtroppo gli è stata rubata un mese dopo.

Del cinema italiano cita il neo-realismo di De Sica come sua fonte di ispirazione insieme a Elio Petri e Marco Bellocchio.

Bong cita Lazzaro felice di Alice Rohrwacher come un film che ha particolarmente amato e si definisce fan del cinema della regista italiana.

Bong al FKFF 2023

Si è parlato anche del suo rapporto con l’attore Song Kang-ho, che l’anno scorso vinse la Palma d’oro come Migliore Attore al Festival di Cannes, diventando, così, il primo artista coreano a ricevere un tale riconoscimento; con il quale ha lavorato in molteplici occasioni.

Il regista afferma che Song non è semplicemente un attore, ma una vera e propria fonte di ispirazione. Racconta che se non ci fosse stato lui, una scena in particolare di Parasite non sarebbe stata possibile. Il risultato finale è stato ben confezionato grazie alla sua performance.

Continuando a parlare di attori con cui ha collaborato, viene citato l’attore Park Hae-il, anch’egli presente al FKFF come ospite in una precedente masterclass, Bong ha definito la dualità di Park Hae-il come un “cerbiatto” e “assassino dal profumo di sapone”.

Park, nel film Memories of murder, era il sospettato finale. 

Il film è tratto da una notizia di cronaca nera reale e quando veniva girato, non si conosceva ancora l’identità del serial killer. Bong ha raccontato che una notte ricevette una telefonata da Park chiedendogli se lui fosse innocente o colpevole.

Durante il Q&A da parte del pubblico, Bong ha spiegato che per il film Mother sapeva già come sarebbe finito ed è partito da lì, a ritroso, a creare la storia. Inoltre, ha raccontato di aver girato tutta la Corea per filmare le scene, le quali si svolgono fuori dal set per il 90%.

Al contrario di Parasite che invece è stato girato per il 90% su un set costruito. 

Il regista ha descritto i suoi processi creativi, che non seguono mai un percorso standard, ma che anzi, si lascia ispirare dal momento. 

Se per Mother aveva già in mente il finale, per Parasite non riusciva a trovare un epilogo. 

La terza famiglia non era nei suoi programmi, e l’idea gli è balenata a tre mesi dalla fine.

Infatti, racconta, che il titolo originale di Parasite era Decalcomania, in cui specularmente si raccontando di due famiglie con 4 componenti ciascuna.

Le masterclass sono un’ottima occasione di poter ascoltare gli artisti, interfacciarsi con loro, ma soprattutto crearsi dei ricordi unici.

Bong Joon-ho ha una personalità divertente ed ironica che si rispecchia anche nelle sue opere. 

Il grande contributo per la resa di tutte le sfumature linguistiche e concettuali è dato anche dalla traduttrice che è stata pienamente in grado di tradurre le sue risposte.

È stata un’intervista interessante e stimolante, confrontarsi con personaggi così creativi ed ottimi comunicatori è sempre una grande fonte di arricchimento personale.

© Florence Korea Film Fest è stato scritto, redatto e revisionato da Giulia Son con il contributo fotografico e digitale di Federico Balletti
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Giulia S
Giulia. Cresciuta a pane e k-drama ha creato questo spazio per parlare del suo paese d'origine, la Corea del Sud, a 360° facendo perno sulla sua interculturalità e vuole sviluppare un ponte bi-direzionale tra la Corea e l'Italia. Racconta la Corea attraverso i kdrama con #dramiamo, propone uno sfizioso aperitivo coreano con #eatdrinkorea e fa lunghi approfondimenti sulle notizie dalla Corea per #rassegnadallacorea, il tutto a suon di Kpop con #radio360. Ogni tanto esce dal paese per osservare le altre culture con #oltrelacorea.

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