Guerra di Corea, 1953. Dopo una sanguinosa guerra fratricida, Corea del Nord e Corea del Sud decidono di firmare un’armistizio a Panmunjeom, che pone fine ai combattimenti. Con la creazione dell’ormai nota, zona demilitarizzata, posta al 38º parallelo.
Analizziamo il discorso di Kim Jong-un tenuto per celebrare questa giornata.
Sono passati 69 anni da quel 27 Luglio che cambiò le sorti della Penisola Coreana. I nordcoreani chiamo quel giorno “Giorno della Vittoria” ed in occasione dei festeggiamenti il leader Nordcoreano Kim Jong-un ha tenuto un discorso alla nazione.
Nel discorso Kim ha menzionato il Presidente Yoon almeno 3 volte, chiamandolo con il solo nome senza l’onorificenza, mentre i militari sudcoreani, sono stati etichettati come “Gangster”. Il leader ha inoltre dichiarato che qualsiasi minaccia, come per esempio un attacco preventivo, sarà punito severamente dal Nord.
Un tentativo così pericoloso verrebbe immediatamente punito da forze potenti e l’amministrazione Yoon Seok-yeol e il suo esercito sarebbero spazzati via.
Un avvertimento diretto non solo alla Corea del Sud però. Nel discorso ha ampiamente criticato anche gli Stati Uniti D’America, paese che secondo Kim “applica un doppio standard e bolla qualsiasi azione quotidiana del Nord come provocazione o minaccia“. (Frase tratta dal suo discorso).
Il riferimento agli Stati Uniti nasce anche dal fatto che Corea del Sud e Stati Uniti si stanno muovendo per intensificare le esercitazioni militari congiunte. Che dall’altra parte del 38º parallelo sono da sempre viste in maniera negativa.
La portavoce presidenziale Kang In-sun, interrogata sulle parole di Kim Jong-un, ha espresso rammarico. La Corea del Sud sta cercando di instaurare un dialogo con il Nord al fine di procedere con un progetto di pace.
Dal discorso tenuto durante la conferenza stampa:
Esprimiamo profondo rammarico per il fatto che il presidente Kim Jong-un abbia fatto osservazioni minacciose al nostro governo menzionando il presidente per nome.
Il discorso è le minacce al Sud sono state oggetto di analisi da diversi studiosi ed esperti.
Secondo Lim Eul-chul, professore di studi nordcoreani presso l’Università Kyungnam di Seoul, che è stato interrogato sul discorso di Kim Jong-un, ha dichiarato che il discorso tende a mettere in luce l’animosità del presidente Kim nei confronti del presidente Yoon Suk-yeol. Lo si evince dal fatto che Kim ha inviato un messaggio direttamente a lui, ma senza riferirsi a Yoon con il titolo di Presidente.
Altri esperti si sono invece concentrati sull’inizio dei possibili test missilistici con armi nucleari da parte del Regime.
La Corea del Nord ha infatti concluso i preparati per il suo settimo test ma sta tardando. Hong Min, ricercatore senior presso il Korea Institute for National Unification, ha detto al Korea Times, che la Corea del Nord deve considerare le ripercussioni che questi test avranno sulle relazioni con la Cina. Questo perché la Cina si avvia all’inizio dei lavori per il XX congresso di Ottobre. Un simile atto da parte della Corea del Nord distoglierebbe sicuramente l’attenzione mondiale.
Sul possibile settimo test gli Stati Uniti invece attraverso le parole del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha dichiarato che i test mettono in pericolo la stabilità della Penisola Coreana ma:
Ancora una volta, reagiremmo in modo appropriato insieme ad alleati e partner.
(Dal suo discorso tenutosi virtualmente).
Fonti: