Tutto mi sarei aspettata tranne un inizio così promettente, esplosivo ed imprevedibile. Sì, perché Little Women è un thriller in piena regola, mi sono lasciata ingannare dal romanzo da cui è tratto, pensando genuinamente che si trattava di una saga familiare.
Nessuno sembra essere la versione sincera e genuina di sé stessa, tutti nascondono qualcosa.
Una Kim Go-eun in formissima è Oh Injoo, la sorella maggiore e primogenita di una famiglia divisa dai debiti del padre, rifugiatosi nelle Filippine per cercare di eludere i creditori ed una madre che già da subito non attira le simpatie, derubando le figlie che hanno faticosamente risparmiato denaro da regalare alla sorella minore, Inhye, per il compleanno, per andare dal padre.
Oh Inkyung, un’altrettanto formidabile Nam Ji-hyun, è la sorella di mezzo. Mossa dal dovere di scovare la verità, è una caparbia giornalista, ma altrettanto fragile. Fortemente empatica, cerca di sopperire a questa che lei vede come debolezza attraverso l’alcol. Più cerca di apparire determinata e forte e più il suo animo sensibile e fragile esce allo scoperto.
Dotata di forte spirito critico, delinea marcatamente ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. A volte impulsiva, ma le sue ricerche la portano pericolosamente vicino al candidato a sindaco di Seoul, Park Jae-sang, i cui veterani di Penthouse lo ricorderanno nei panni dello spietato Ju Dantae.
Ed infine Oh Inhye, una Park Ji-hu che calza a pennello in questo trio. È un’artista talentosa, il cui talento vorrebbe che le venisse riconosciuto ed apprezzato. A volte si sente soffocare dalle attenzioni, più che lecite, delle sorelle. Vorrebbe camminare da sola, con le proprie gambe, con un pizzico di ribellione tipica adolescenziale, che per in una tela intricata disegnata dal destino, viene presa sotto l’ala protettrice della famiglia di Hyorin, figlia di Park Jae-sang.
Le tre sorelle sono molto diverse l’una dalle altre. Credo che Injoo sia quella che ha maggiormente sofferto la situazione familiare, sia perché era più grande ma anche perché sente la responsabilità verso Inhye per sopperire alla mancanza della madre e per evitare che la sorella passi ciò che lei ha passato. Ecco, a volte Inhye dà l’impressione che si sente un po’ in imbarazzo che le sorelle si sacrifichino per lei, che non vuole o non riesce a comprendere fino in fondo il motivo delle loro azioni.
Mi piace molto che ogni sorella abbia una storyline tutta sua che si intreccia con quella macro. C’è tanto da scoprire anche di Inkyung, secondo me.
Il plot twist finale è quello che ha rimescolato tutte le carte a tavola. Ero convinta che il Direttore Shin fosse dietro l’uccisione di Hwayoung. A partire dal suo stato alterato, alla scena a casa di Hwayoung a quando manda delle scarpe rosse a Injoo. Un personaggio inquietante che tuttavia fa una finaccia. Chi è che ha voluto farlo tacere per sempre?
Cosa ha fatto firmare Hwayoung ad Injoo? Inizialmente pensavo che fosse solo una farsa, la sua, quella della parte dell’emarginata. Ed invece si è messa in un giro molto pericoloso che le è costato la vita.
Questi primi due episodi di Little Women ha lasciato una serie di quesiti difficili da prevedere.
© Little Women Ep 1-2 è stato scritto, redatto e revisionato da Giulia
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