Tokyo. Berlino. Denver. Mosca. Rio. Nairobi. Helsinki. Oslo.
Nomi di città usate per identificarsi ma senza conoscersi. È questa la squadra che ha messo su il Professore per assaltare ed occupare la Zecca nazionale.
Via le maschere di Dalì – indossate dai protagonisti della serie madre spagnola – qui si indossano quelle del 하회탈 • Hahoetal, le maschere tradizionali coreani del 12esimo secolo, nello specifico quelle del Yangban, l’aristocratico; divisa rossa, un piano elaborato, apparentemente, nei minimi dettagli e via, si parte verso questa avventura criminale.
Siamo in una realtà alternativa, in cui i sudcoreani e i nordcoreani lavorano nello stesso luogo, i politici si muovono verso un accordo congiunto e persino la task force incaricata di gestire la situazione è formata da un ex agente della Corea del Nord, il Capitano Cha, interpretato da Kim Sung-oh, e la team leader Seon Woo-jin, i fans di Lost avranno riconosciuto Sun, dell’Agenzia della Polizia Nazionale sudcoreana.
Questa versione coreana, grazie anche all’enorme successo di quella originale, è sicuramente tra le serie più attese dell’anno da quando ne è stato annunciato il remake.
Un cast stellare, episodi dinamici e fotografia pulita, fredda.
Eppure Money Heist Korea ha nettamente diviso l’opinione pubblica, che oscilla tra gli amanti dell’originale che non hanno gradito questa versione e chi invece l’ha trovato avvincente.
Non ho visto l’originale spagnolo, per cui non ho metri di paragone, mi baserò su questo drama come prodotto a sé stante. L’ho trovato ben curato, attento ai dettagli, interessante utilizzare la voce narrante di Tokyo per avere una panoramica dei personaggi. Ogni episodio, infatti, a rotazione si concentra su uno dei membri di questo gruppo, dandone un assaggio della vita pre-assalto.
Nella ricerca quasi maniacale della perfezione visiva, personalmente ho trovato Money Heist Korea distante, freddo e poco coinvolgente, attento alla forma ma senza quell’anima che ci porta a provare empatia per un personaggio piuttosto che per un altro, sebbene ci fossero tutti gli elementi per trovarlo un ottimo prodotto.
Forse anche un gruppo poco compatto hanno reso il drama poco corale. E per me la figura del Professore mancava di carisma in grado di trainare e ammaliare gli altri, a differenza di Berlino che pur agendo per conto proprio a volte, risultava più carismatico.
Alcune dinamiche scivolano lentamente, altre invece tengono il fiato sospeso e altre ancora risultano cruciali per comprendere la situazione.
Tuttavia, la curiosità mi spingerà a guardare la seconda parte, in modo che possa avere una visione complessiva del prodotto e valutarlo nella sua completezza.