In un lungo messaggio condiviso sul suo profilo social, l’ex presidente Moon Jae-in chiarifica alcuni punti in merito alla questione del mantenimento dei due cani di razza tipica nordcoreana pungsan – Songgang e Gomi – ricevuti in dono dal leader nordcoreano Kim Jong-un nel 2018 durante un summit tra le due Coree. Gli animali, come tutti i regali ricevuti dai funzionari governativi, sono legalmente di proprietà dello stato.
Dopo la fine del suo mandato a maggio, in accordo con il governo Yoon, il Ministeri degli Interni e l’Archivio presidenziale, ha potuto tenere i cuccioli con la promessa della nuova amministrazione di rivedere la legge sui registri presidenziali, che non prevedeva nessuna clausola riguardo gli animali, prevista a giugno.
Tuttavia, la revisione è stata sospesa senza una chiara spiegazione al riguardo. E questo stop ha impedito l’adozione ufficiale da parte di Moon dei cani, ancora ufficialmente di proprietà del governo e senza una legge che potesse permettergli di procedere.
Su tutti i giornali nazionali ed internazionali è stato riportato che la restituzione dei due cani fosse dovuta ad una interruzione del sussidio mensile da parte del governo per il mantenimento, tuttavia come si legge nel messaggio di riferimento, tutte le spese dal mangime alle cure ospedaliere sono state a carico dell’ex presidente.
Compreso il viaggio verso il luogo deciso dal governo Yoon per restituire i cani, localizzato a Daegu presso l’università veterinaria.
La decisione, quindi, di Moon di restituire Songgang e Gomi è stata dettata dalla mancanza di una chiara regolamentazione dei doni anche di animali sui registri presidenziali.
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© immagine Cheong Wa Dae