Alcuni lo definiscono il “Principe” della Samsung Electronics, adducendo ai privilegi di cui gode, ne è una prova il perdono presidenziale concessogli dal Presidente Yoon Suk-yeol.
Ma dietro quel perdono in realtà si nasconde ben altro. Andiamo a scoprire che cosa.
La Samsung è una delle potenti chaebol (재벌) del paese. Ossia i celebri conglomerati industriali e finanziari a conduzione familiare, che contribuirono al miracolo coreano, il benessere economico che attraversò il paese durante gli anni ’70 e che gli permise di trasformarsi da paese povero in paese ricco.
Fin dalla loro formazione le Chaebol hanno goduto di privilegi che gli hanno permesso di prosperare e non appare pertanto così strano come nel momento in cui questi si siano trovati in difficoltà con la giustizia siano riusciti ad ottenere la grazia presidenziale.
Ma facciamo un tuffo nel passato per capire come siamo giunti a questa situazione.
Correva l’anno 2017, quando il rampollo di casa Samsung venne arrestato in seguito alle indagini che seguirono la causa di Impeachment dell’allora Presidente Park Geun-hye, che per amore di cronaca ricordiamo che venne graziata da Moon Jae-in lo scorso anno, i capi d’accusa che pesavano sulla sua persona erano corruzione, appropriazione indebita e falsa testimonianza.
Nell’Agosto dello stesso anno Lee venne condannato a 5 anni, ma nel Febbraio l’Alta Corte di Seoul ridusse la condanna ad appena 2 anni con sospensione della pena detentiva. Lee uscì formalmente di prigione dopo averci passato appena 18 mesi.
La causa non si concluse così. Nel Gennaio 2021 affrontò un nuovo processo, che lo vide nuovamente colpevole di corruzione, appropriazione indebita e occultamento di proventi per un valore di 8,6 miliardi di won (circa 7,8 milioni di dollari).
Lee dovette tornare in prigione per scontare questa volta 2 anni e 6 mesi, in base a quanto stabilito dal verdetto della Corte.
Questo fino al 12 Agosto 2022, quando il Presidente Yoon Suk-yeol concede la grazia.
Ma perché?
La grazia presidenziale, un provvedimento di clemenza adottato dal Presidente, tuttavia non è arrivata proprio inaspettatamente.
Il 6 Agosto infatti il Primo Ministro Han Duck-soo, aveva dichiarato durante una sessione parlamentare in Assemblea Nazionale (il Parlamento monocamerale della Corea del Sud), che avrebbe chiesto per Lee ed altri dirigenti aziendali la grazia, in merito alla crescente concorrenza globale in materia di semiconduttori.
Ed effettivamente pressioni perché la grazie venisse concessa a Lee erano arrivati da ogni dove, persino un gruppo di leader religiosi inviò una petizione al Presidenza Yoon al fine di concedere suddetta grazia.
Così il 12 Agosto è finalmente arrivata, non sono per Lee, anche se un po’ in sordina, per gli stessi capi di accusa era in prigione anche Shin Dong-bin, il presidente del Gruppo Lotte, che beneficia anche egli della grazia presidenziale.
Queste grazie speciali sono seguite da una dichiarazione del Ministro della Giustizia Han Dong-hoon, che in conferenza stampa ci ha tenuto a precisare che sono state emesse al fine di contrastare le “ricadute economiche provocate dal COVID-19 e della stagnante ripresa, nonché dell’inflazione associata alle difficoltà di molte famiglie sudcoreane“. (Dalla dichiarazione rilasciata ai media sudcoreani).
Dunque il compito di questi uomini d’affari sarà quello che è sempre stato fin dal momento della loro formazione, aiutare il paese per una nuova ripresa economica.
Le premesse ci sono tutte, fuori dal tribunale distrettuale centrale di Seoul infatti Lee rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto:
Lavorerò sodo per l’economia del paese.
Il giorno dopo il suo rilascio, il 16 Agosto, si è tenuta una riunione del comitato. Sollevato ormai dalle restrizioni che gli impedivano di dirigere l’azienda, Lee ora può diventare a tutti gli effetti Presidente. Una promozione molto attesa e che si aspettava da tempo.
Ma la prossima mossa in casa Samsung sarà tutta da vedere.
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