Traditional Korean Clothing

Traditional Korean Clothing

Traditional Korean Clothing a cura di Isabella Vergerio, Emma Bobbo

VESTITI ()

CAPPELLI (모자)

  1. Beonggeoji (벙거지, Cappello per ufficiali militari di basso rango)

Termine generico per i cappelli di tipo “Jeollip” durante la Dinastia Joseon. Il nome deriva da parole prese in prestito da potenti famiglie locali nelle regioni a nord. Erano fatti di pelliccia animale ben lavorata/confezionata scaldando e bagnando la pelliccia, pressandola in quella che, alla fine, dava l’impressione di essere una stoffa ed aggiungendo una tesa per creare un cappello tondo. 

Esistevano diversi tipi di Jeollip indossati da veri gradi militari che si distinguevano per la fattura destinata a ciascun rango.

Al di sopra del cappello c’era un Jeongja, un ornamento che decorativo i quali materiali cambiavano a seconda del rango della persona che lo indossava. 

  1. Bokdu (복두, Cappello di Ufficiale in stile Cinese)

Cappello da Ufficiale con origini Cinesi ed indossato in Corea dal Periodo di Silla Unificata fino al Tardo periodo della Dinastia Joseon, il quale significato è cambiato nel corso del tempo.La parte frontale del corpo del cappello è più bassa rispetto a quella posteriore ed è presente un’ala sia a destra che a sinistra; veniva creato coprendo un telaio di carta con della stoffa, degli anelli erano attaccati su entrambi i lati della parte del corpo che ricoprono la testa e dei lacci erano posti sulla parte superiore di dei lati e della parte posteriore e inferiore del cappello, legato  con molti fili.

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Bokdu, Cappello da ufficiale in stile cinese, Altezza: 19.5 cm, Larghezza: 44 cm, Joseon, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Bokgeon (복건, cappuccio maschile)

Cappuccio fatto di un grande pezzo di seta nera o blu scuro conosciuto come il cappello degli scolari Confuciani fino al Tardo periodo della Dinastia Joseon. Era il copricapo più usato dai ragazzi e anche oggi viene indossato dai bambini durante la festa del loro primo compleanno (Doljanchi, 돌잔치).

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Bokgeon, Lunghezza: 52 cm, Circonferenza della testa: 43 cm, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Gat (, Cappello formale da uomo della dinastia Joseon)

Originariamente era un cappello grossolanamente intrecciato di materiale derivato dalle piante ed indossato per protezione dal sole, dalla pioggia e dal vento. Durante l’era Joseon si è evoluto nel cappello nero Beungnip, ed è questo il modello a cui si fa maggiormente riferimento. La parola Beungnip è apparsa per la prima volta nei registri scritti quando questo tipo di cappello venne indicato come cappello degli ufficiali – il rango indicato da ornamenti al di sopra della corona del cappello. 

Il Gat è un eccezionale pezzo di artigianato fatto di strisce di bamboo fini come capelli intrecciati insieme per formare un cappello semi-trasparente; veniva legato sotto al mento con lacci di seta nera ed erano aggiunte delle stringhe decorative create con diversi tipi di ambra e guscio di tartaruga che cadevano fino al petto. Questo tipo di cappello era poco pratico e non funzionale, ma era molto usato e trattato con cura. 

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Gat in The tale of Nokdu 녹두전, 2019; nella foto: Kang Tae-oh

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  1. Gongjeongchaek (공정책, Cappello cerimoniale del Principe Ereditario)

Indossato durante la cerimonia di raggiungimento della maggiore età, durante il rito tenuto ogni volta che il principe finiva con successo lo studio di un libro, durante la cerimonia che segnava l’entrata all’Accademia Confuciana e durante i riti funebri. È uno dei copricapo indossati dal Principe Ereditario e suo figlio in occasioni speciali, posto sul capo dopo aver raccolto i capelli in due crocchie, una in ogni lato. 

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King Yeongchin mentre indossa un gongjeongchaek, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Hwagwan (화관, Corona cerimoniale femminile)

Corona decorata con fiori e gioielli indossata dalle donne della Dinastia Joseon per motivi cerimoniali e/o ornamentali. Il nome vuol dire “cappello decorato con fiori” e si crede che derivi dalla pratica di inserire ornamenti a forma di fiori su cappelli per esprimere l’istinto umano di ricercare la bellezza. 

Quando venne proibito alle donne di indossare grandi parrucche chiamate gache il Hwagwan matrimoniale si diffuse come sostituto. 

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Hwagwan (corona), altezza: 14 cm, larghezza: 6 cm, 20esimo secolo, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Ikseongwan (익선관, Cappello Reale indossato dai re e dai principi con gollyongpo, il vestito reale di tutti i giorni)

L’ik-seongwan ha una sezione a due livelli che ricopre la testa e un paio di “ali”, o lembi, con le punte che si girano verso l’alto attaccate nella parte posteriore. È diviso in due parti che si collegano tra loro: la parte inferiore che copre la fronte e la parte superiore che copre la parte superiore della testa ed il codino. 

Il termine ikseon si riferisce ai piccoli lembi che somigliano ad ale di cicale. Il centro del corpo del cappello era decorato con due linee di fili di seta ritorti ed era fatto di pelle di maiale.

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Ikseongwan (cappello reale), indossato da Re Yeongchin, Altezza: 22 cm, Larghezza: 20.5 cm, Era moderna, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Jeollip (전립, Military Hat)

Chiamato anche morip o jeollip con diversi caratteri cinesi con il significato di “cappello militare”. Il suo nome principale, jeollip, deriva dal materiale di cui era fatto, pelliccia animale pressata e opacizzata in uno spesso materiale senza alcuna decorazione, con lo scopo principale di proteggere la testa da possibili frecce nemiche. Aveva scopo funzionale ma anche pratico nell’ambito della distinzione dei ranghi attraverso gli ornamenti che venivano inseriti sulla sommità del cappello. Con l’introduzione delle uniformi militari in stile occidentale questo tipo di cappello non venne più utilizzato, ma è ancora usato nelle dimostrazioni tradizionali.

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1) Jeollip, cappello militare, altezza:9.5 cm, diametro: 34.5 cm, 

20esimo secolo, Museo Nazionale del Folklore della Corea

2) Jeollip in The Tale of Nokdu 녹두전, 2019; Nella foto: Jang Dong-yoon

https://www.pinterest.it/pin/600315825320161838/

  1. Jeongjagwan (정자관, Cappello da interno di ufficiali)

Indossato durante la Dinastia Joseon dalla classe di scolari-ufficiali con una divisa da tutti i giorni, copiati dagli scolari della dinastia Song della Cina. Era fatto con crini di cavallo ed aveva punte appuntite come una corona a tre punte; nonostante fosse stato copiato dalla tradizione cinese, il fatto che fosse semi-trasparente ed indossata sopra i capelli raccolti in una crocchia lo un elemento tipico della tradizione coreana. 

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Jeongjagwan, cappello da tutti i giorni indossato dalle classi più alte, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Manggeon (망건, fascia per la testa per uomini)

Fascia indossata attorno alla fronte da uomini adulti per tenere fermi i capelli durante la Dinastia Joseon. Gli scolari confuciani lo toglievano solamente per andare a dormire. Nonostante venisse tenuto sempre vicino, quando non era usato veniva riposto in un apposito contenitore fatto di materiali di alta qualità.

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Manggeon, Lunghezza: 54.5 cm, Larghezza: 8 cm, Joseon, Museo Nazionale del Folklore della Corea

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Manggeon in Lovers of the red sky 홍천기, 2021; nella foto: Ahn Hyo-seop

https://0.soompi.io/wp-content/uploads/2021/10/09221441/Ahn-Hyo-Seop-1.jpg

  1. Sseugaechima (쓰개치마, Copricapo femminile a forma di gonna)

Indossato per uscire di casa, della stessa forma della gonna tradizionale ma di circa trenta centimetri più corta e meno ampia, dalla stoffa rossa o verde e dalla vita di dieci centimetri più piccola di una normale gonna. Nel corso degli anni è diventata sempre più corta fino a quando non venne più usata definitivamente. 

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Sseugaechima, copricapo a forma di gonna, Kyunggi Scuola superiore per ragazze, Museo di Kyungwoon 

GIACCHE 상의

  1. Baeja (배자, gilet indossato sopra alla giacca)

Gilet senza maniche indossato sia da uomini che donne durante l’inverno, ma queste ultime portavano dei modelli più leggeri anche in primavera ed autunno.

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Baeja, lunghezza: 44 cm, petto: 32 cm, foro del braccio: 28.5 cm, 1890, Museo commemorativo di Seokjuseon dell’Università di Dankook

  1. Dangui (당의, vestito cerimoniale femminile)

Capo con lunghe aperture sui lati indossato da donne e bambine durante occasioni cerimoniali minori. I tessuti e le lavorazioni si differenziavano a seconda dello status della persona che lo indossava. 

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Dangui realizzato in garza di seta indossata dalla principessa Deokhye, Lunghezza: 40 cm, Petto: 23.5 cm, Hwajang: 34 cm, Era moderna, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Jeonbok (전복, gilet lungo)

Soprabito lungo a gilet senza maniche usato durante la Dinastia Joseon; il suo nome significa “vestiti da battaglia”. Indossato sopra ad un abito dalle maniche lunghe come parte dell’uniforme, poi utilizzato anche da giovani adulti e bambini come parte del completo da cerimonia. 

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Jeonbok, Lunghezza: 128 cm, Petto: 47 cm, 19esimo secolo,

Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Saekdongjeogori (색동저고리, Giacca per bambini senza maniche a strisce colorate)

Giacca indossata dai bambini con la stessa forma di quella usata dagli adulti. Avevano dei colori sgargianti, il colletto ed i lacci di un color blu per i bambini e rossi per le bambine. Nelle famiglie più abbienti era un capo indossato tutti i giorni, con cinque colori differenti sulle maniche per motivi di stile ma anche per scacciare il male dal bambino e rappresentare un augurio di lunga vita. Dal 1900 ca veniva indossato da ragazzi di tutte le classi e oggi è spesso utilizzato come parte del completo per la cerimonia di primo compleanno (Doljanchi, 돌잔치) dei bambini.

 

INDUMENTI INFERIORI 하의

  1. Haengjeon 행전, pantaloni/leggins di stoffa

Pantaloni di stoffa da allacciare attorno alle gambe dallo stinco fino appena sotto le ginocchia per rendere più strette le gambe dei pantaloni e rendere più semplici i movimenti. Erano indossati da tutti gli uomini senza distinzione di status.

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Haengjeon, indossati da Re Yeongchin, Lunghezza: 22.8 cm, Larghezza: 19.6 cm, Era Moderna, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Hoseul (호슬)

Ginocchiere protettive indossate dagli uomini della famiglia reale e dai membri della classe dirigente dal tardo periodo Goryeo fino al periodo della Dinastia Joseon durante le uscite a cavallo. Erano fatte di seta o pelle imbottita di pelliccia o cotone e ci sono testimonianze del fatto che fossero ricamate per funzioni puramente decorative. 

INDUMENTI ESTERNI 겉옷

  1. Aekjureumpo (액주름포)

Po (vestito o cappotto) con pieghe sotto le braccia indossata quotidianamente dagli uomini durante la dinastia Joseon. Aekjureumpo significa letteralmente “garment con pieghe sotto entrambe le braccia”. Indumento temporaneamente di moda durante l’inizio e la metà del periodo Joseon prima di scomparire gradualmente. 

  1. Changui (창의)

Abito di tutti i giorni con spacco sul retro indossato da reali e funzionari accademici, utilizzato soprattutto dopo l’invasione Giapponese.

  1. Daesam (대삼)

Abito cerimoniale della regina con larghe maniche e nessuna decorazione indossato durante l’epoca Joseon dal regno di Re Munjong al regno di Re Seonjo, e faceva parte dei vestiti cerimoniali inviati dalla Dinastia cinese dei Ming tra il 1403 e il 1625.

  1. Dopo (도포)

Cappotto da uomo più rappresentativo della Dinastia Joseon, indossato da Re, uomini e bambini delle famiglie nobili e, nella prima parte del diciassettesimo secolo, veniva indossato anche dagli ufficiali del governo al di sotto della loro uniforme. Utilizzato durante le cerimonie funerarie.

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Dopo, Lunghezza: 117 cm, Petto: 49 cm, Hwajang: 80 cm, Dopo la liberazione, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Gollyonpo (곤룡포)

Abito reale indossato dal re, dal principe ereditario e dal figlio di quest’ultimo assieme ad una cintura di Giada, un cappello reale e degli stivali neri. Indossato dal Re quando si occupava degli affari di stato, dal principe ereditario mentre imparava i classici Confuciani e dal figlio del principe ereditario nel momento dello studio. È caratterizzata dal ricamo di un dragone in un lembo di stoffa rotondo posto sul petto – ad eccezione di quello indossato dal figlio del principe ereditario, il quale è ricamato in un lembo di stoffa quadrata ed applicato solamente sul petto e sulla schiena-  sulla schiena e su entrambe le spalle, animale che aveva una classica simbologia che richiamava la figura del Re.

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Hongnyongpo, veste del re con nuvola e disegno del tesoro indossata dal re Yeongchin, Lunghezza:119.5 cm, petto: 53 cm, Era moderna, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Hwarot (활옷)

Abito da sposa da donna in stoffa rossa ricamato con disegni in segno di buon auspicio, e si differenziava a seconda della persona che lo indossava – a corte o nelle famiglie ordinarie. 

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Replica di un hwarot (vestito cerimoniale) indossato dalla principessa Bogon, Lunghezza: 143 cm, Petto: 48 cm, Hwajang: 109 cm, 20esimo secolo, Museo dell’Università femminile Ewha 

BIANCHERIA 속옷

  1. Beoseon (버선)

Calzini imbottiti tradizionali indossati per proteggere i piedi e tenerli caldi, entrambi i calzini – destro e sinistro – erano diversi e distinti l’uno dall’altro. 

  1. Daeja (대자)

Fascia da indossare al di sotto dei vestiti, avvolta attorno al petto e alla vita per rendere la figura più pulita e ordinata. La forma di quelli indossata dagli uomini e dalle donne era pressoché identica, con l’unica differenza che quello maschile aveva quattro lacci in ognuno degli angoli, mentre quello femminile non ne aveva nessuno. I Daeja erano bianchi ed erano solitamente fatti di materiali igienici e non elastici come seta, cotone e ramiè.

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Gaseum garigae, fascia di seta indossata dalla conserte di Re Yeongchin, Lunghezza: 110 cm, Larghezza: 30 cm, Era Moderna, Museo del Palazzo Nazionale della Corea

  1. Dansokgot (단속곳)

Biancheria con gambe larghe indossato sotto la gonna. Erano disegnati per proteggere il corpo dal caldo e dal freddo, per motivi igienici e per dare supporto ai vestiti indossati al di sopra, dando forma e rendendo la figura più sagomata. I tessuti utilizzati cambiavano a seconda della stagione ed era preferibile utilizzare delle stoffe chiare o bianche.   

  1. Gaejim (개짐)

Assorbente igienico fatto di stoffa piegata molte volte o fatta di molti strati cuciti insieme, indossato dalle donne durante i giorni di mestruazioni. Principalmente di cotone, veniva immerso in acqua e ceneri e poi bollito nell’urina finché le macchie di sangue non scomparivano, poi asciugati e riposti in un apposito contenitore. Si credeva che indossando un gaejim segnato dal sangue di una donna che aveva avuto molti figli avrebbe aiutato a dare luce ad un figlio maschio o a molti figli.

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Gaejim, Museo della scuola superiore femminile Kyunggi

  1. Gijeogwi (기저귀)

Pannolino di stoffa – principalmente di cotone – utilizzato dai neonati o dalle persone con problemi di mobilità per fare i propri bisogni senza dover utilizzare il bagno. Si credeva che se un bambino indossava un pannolino ricavato dai vestiti di qualcuno che aveva vissuto una lunga vita, avrebbe portato al bambino un futuro lungo ed in salute, ma erano utilizzati vestiti usati per molto tempo perché in quel modo la stoffa era più morbida dopo anni di uso. 

  1. Mujigichima (무지기치마)

Sottoveste indossate durante le vacanze o nelle occasioni speciali, composta di tre o cinque strati attaccati ad una fascia sulla vita che era indossata al di sotto di vestiti da cerimonia per rendere la gonna più ampia e aperta. 

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Mujigichima, Sottoveste indossata nei giorni festivi e occasioni speciali, 21esimo secolo, Museo Nazionale del Folklore della Corea

VESTITI MODERNI 근대복식

  1. Gomusin (고무신)

Scarpe fatte di gomma, in origine distribuite in Korea durante il periodo coloniale Giapponese (1910-1945). Potevano essere indossati con calzini tradizionali o in stile occidentale. Erano indossate principalmente da contadini in quanto il materiale utilizzato nella realizzazione delle scarpe era resistente e impermeabile. 

  1. Gaeryang hanbok (개량한복)

Termine generico per l’abito tradizionale coreano – Hanbok – che veniva modificato per cambiare aspetti poco pratici del design. Questi cambiamenti hanno cominciato a verificarsi dopo che la Corea venne esposta alla praticità e al funzionalismo dell’Occidente. 

  1. Gyobok (교복)

Uniforme scolastica indossata dagli studenti apparsa con l’istituzione delle scuole moderne basate sull’abolizione del sistema di classi sociali e con l’introduzione dell’istruzione obbligatoria. Erano indossate o meno a discrezione di ciascuna scuola, ma talvolta erano stabilite dalle autorità educative di stato. Le uniformi scolastiche servono per controllare gli studenti e distinguerli dal resto delle persone, ma l’enfasi era posta sullo sbarazzarsi del senso di incompatibilità causata dalla differenza tra ricchi e poveri e sul rafforzare il senso di comunità.

  1. Jebok (제복)

Divise realizzate secondo standard prefissati che ha alle origini la società tradizionale e le uniformi indossate dagli ufficiali di governo. Attraverso l’esperienza delle uniformi in stile completo introdotte dal governo e dagli studenti delle scuole che indossano l’uniforme scolastica, le uniformi hanno svolto un ruolo importante nell’introduzione degli abiti occidentali in Corea.

  1. Jebok (제복)

Divise realizzate secondo standard prefissati che ha alle origini la società tradizionale e le uniformi indossate dagli ufficiali di governo. Attraverso l’esperienza delle uniformi in stile completo introdotte dal governo e dagli studenti delle scuole che indossano l’uniforme scolastica, le uniformi hanno svolto un ruolo importante nell’introduzione degli abiti occidentali in Corea.

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Magoja, Museo Nazionale del Folklore della Corea

  1. Saenghwal hanbok (생활한복)

Hanbok moderno per tutti i giorni a partire dal 1980 sviluppatosi dopo l’hanbok modificato. Indossato in molti modi durante la vita di tutti i giorni e anche come indumento per occasioni formali, portava avanti l’idea dell’individualità attraverso l’incontro tra la bellezza moderna e quella tradizionale. 

ACCESSORI 장신구

ACCESSORI PER I CAPELLI

  1. Binyeo, 비녀 (fermaglio)

Il binyeo (비녀) è una forcina tradizionale ornamentale utilizzata per tenere in posizione lo chignon di un jjokjin-meori (쪽진머리), una delle tante acconciature delle donne sposate. Il binyeo assume nomi diversi a seconda del materiale e della forma della spilla (jamdu), che rappresenta generalmente la fedeltà della donna o ha un significato di buon auspicio ed esprime preghiere per ricchezza, longevità e molti figli. Ha anche diversi usi a seconda della stagione, dell’età, per l’abbigliamento formale o per l’uso quotidiano.

Il binyeo era il segno di una donna sposata, ed era in occasione del rito gyerye, parte della cerimonia di raggiungimento della maggiore età, che la maggior parte delle ragazze lo indossava per la prima volta nella loro vita.

Binyeo | Lunghezza: 9-15 cm | Joseon | Sookmyung Women’s University Museum

  1. Daenggi, 댕기 (fiocco per capelli)

Il daenggi (댕기) è un nastro decorativo fatto di stoffa che viene utilizzato per legare e decorare i capelli intrecciati chiamati daenggi-meori (댕기머리), associati alle donne non sposate. Questa acconciatura è considerata una delle più classiche e viene osservata dalle donne fino agli anni Sessanta.

Veniva utilizzato non solo per i capelli intrecciati, ma anche per sistemare e ornare una varietà di acconciature. Si sono sviluppati in forme diverse, variando in lunghezza e larghezza a seconda della funzione, del sesso, dell’età, dello status sociale e dei disegni decorativi.

  1. Dwikkoji, 뒤꽂이 (fermaglio ornamentale indossato in uno chignon)

Il dwikkoji è un ornamento tradizionale coreano per capelli e veniva aggiunto allo chignon femminile (jjokjin-meori) già fissato con un binyeo per esaltare la bellezza della nuca della donna. Era fatto di metalli dorati, argento, rame bianco, giadeite o corallo.

Esistevano regole sui materiali che potevano essere utilizzati in base al rango o allo status sociale. Quelli in giadeite, corallo e agata viola erano indossati dalle donne della classe agiata, mentre alla fine della dinastia Joseon le donne della corte reale e della classe sadaebu indossavano dwikkoji in oro puro o giada.

Dwikkoji, Fermaglio ornamentale a forma di crisantemo indossato in uno chignon | Length: 7 cm, Width: 4.2 cm | 19th century

  1. Cheopji, 첩지 (fermaglio ornamentale indossato dalle donne di corte)

Il cheopji è un ornamento per capelli fissato al centro di uno chignon che veniva indossato dalla regina, dalla moglie del principe ereditario e dalle donne di rango ufficiale che vivevano all’interno del palazzo (naemyeongbu) o fuori dal palazzo (oemyeongbu) durante la dinastia Joseon. Ciò significa che se una donna indossava questo accessorio per capelli, occupava una posizione potente e rispettabile. 

Le donne delle classi dirigenti potevano indossare il cheopji solo con l’abbigliamento cerimoniale. A corte, tutte le donne normalmente indossavano cheopji diversi a seconda del rango durante il giorno e li toglievano solo quando andavano a letto la sera.

Cheopji | Lunghezza: 6.3 cm | Joseon | National Folk Museum of Korea

  1. Donggot, 동곳 (fermaglio per chignon da uomo)

Il donggot è un fermaglio da uomo che ha una funzione simile a quella del binyeo per la donna e nasce dall’usanza degli uomini di portare i capelli in uno chignon alto. Presto si affermò come il principale accessorio per capelli degli uomini Joseon e pur cambiando nella forma nel corso degli anni, non è cambiato lo scopo essenziale di tenere in ordine i capelli per mantenere l’etichetta e la dignità.

Poiché la maggior parte del fermaglio era nascosta all’interno dello chignon, non era molto visibile e quindi non veniva decorato con disegni o ornamenti: lo stile si esprimeva invece attraverso la scelta del materiale.

Fermaglio per chignon in argento | Length: 5.1- 9.6 cm | Goryeo | National Museum of Korea

  1. Gache, 가체 (parrucca per donne)

Il gache è una parrucca ornamentale fatta di capelli umani rinforzati con vari altri materiali per dare più volume e poi decorata con accessori. 

Il termine gache (lett. false trecce) si riferisce generalmente a una parrucca staccabile che veniva indossata a scopo ornamentale. A metà del periodo Joseon divenne una pratica diffusa per le donne decorare la testa con una grande quantità di capelli, indipendentemente dalla classe o dal rango.

Per assicurarsi che i capelli non si sciogliessero, dopo aver fissato il gache alla testa, la parte superiore veniva legata con un pezzo di stoffa o cucita al suo posto e le lunghezze dei capelli intrecciati, chiamati dari, variavano molto in termini di dimensioni.

Gache, Parrucca di trecce finte | Lunghezza: 12 cm, Larghezza: 14 cm | National Folk Museum of Korea

  1. Goidaenggi, 고이댕기 (nastro per capelli da sposa)

I goidaenggi erano indossati dalle donne della parte nord-occidentale della Corea (nota come Gwanseo) come nastri per capelli cerimoniali il giorno del matrimonio o del 60° compleanno. A Pyongyang, in particolare, non solo la sposa ma anche le damigelle lo indossavano.

Il nastro è piegato a metà e ogni lato rivolto verso il davanti è ricamato a colori con motivi diversi. Il lato destro è ricamato con tre peonie e il lato sinistro con i dieci simboli della longevità, come pini, bambù e cervi. Le sue estremità arrotondate sono ricamate con motivi a forma di diamante e ornati di corallo e perle. Il nastro era generalmente realizzato in raso nero o seta o garza di colore viola, nero o viola scuro.

Goidaenggi | Lunghezza: 270 cm, Larghezza: 10 cm | Korea University Museum

  1. Gwanja, 관자 (bottoni per fascia da uomo)

I gwanja erano una sorta di accessorio per capelli da uomo attaccato al manggeon (fascia), che veniva avvolto intorno alla fronte dopo aver legato i capelli degli uomini sposati in uno chignon, durante il periodo Joseon.

I gwanja sono stati posizionati sul punto di agopuntura tra le orecchie e gli occhi, chiamato “punto yang maggiore“. Quando il polso batte su questi punti, i bottoni si muovono, e per questo motivo questo punto di agopuntura era chiamato gwanjanori, che significa letteralmente “i gwanja si muovono”.

Il gwanja aveva anche la funzione di distinguere lo status sociale di chi lo indossava, in base ai materiali e ai disegni e disegni utilizzati. I bottoni in oro o giada erano considerati i più preziosi.

Gwanja | Diametro: 1.5-2.5 cm | 19° secolo | National Folk Museum of Korea

  1. Jebiburidaenggi, 제비부리댕기 (nastro con estremità a becco di rondine)

Il jebiburidaenggi è un lungo nastro per capelli rettangolare con le estremità ripiegate a punta ed è così chiamato perché l’estremità è appuntita come il becco di una rondine.

Questo nastro veniva generalmente indossato legato intorno a una treccia da uomini e donne non sposati e, sebbene le dimensioni differissero a seconda dell’età, generalmente la versione femminile era lunga 120-130 cm e larga 5-8 cm.

e 5-8 cm di larghezza, mentre il nastro maschile era leggermente più corto e più stretto.

Il jebiburidaenggi è il tipo più comune di nastro per capelli e appare spesso nelle canzoni popolari come pegno o simbolo d’amore.

Jebiburidaenggi | Lunghezza: 53.3 cm, Larghezza: 7 cm | National Folk Museum of Korea

  1. Tteoljam, 떨잠 (fermaglio ornamentale indossato in occasione di cerimonie)

Durante la dinastia Joseon i tteoljam erano indossati soprattutto dalla regina, dalla principessa ereditaria e da altre donne reali per decorare i capelli quando si vestivano per le occasioni cerimoniali con abiti formali come il jeogui, il wonsam o l’hwarot.

La struttura del tteoljam è composta da due parti: jangsikbu e cheombu. Jangsikbu è il disco piatto d’oro, d’argento o di giada riccamente decorato con smalti e gemme disposte a forma di fiore. Cheombu invece è la spilla che si restringe all’estremità attaccata al jangsikbu decorativo, in modo che il tteoljam possa essere inserito nei capelli.

Fermaglio per capelli a forma di fiore in giada bianca indossato dalla consorte del re Yeongchin | Lunghezza: 11.3 cm, Diametro: 8.2 cm | Era moderna | Museo del Palazzo Nazionale della Corea 

ACCESSORI PER IL CORPO (신체장식)

  1. Banji, 반지 (anello)

Banji è un termine generico per indicare anelli o ornamenti indossati sulle dita.

  1. Gwigori, 귀고리 (orecchini)

Sono gli ornamenti indossati attraverso i lobi forati.

  1. Paljji, 팔찌 (braccialetto)

È un nome generico per tutti i bracciali e gli altri accessori indossati sulle braccia.

ACCESSORI PER VESTITI (의복장식)

  1. Eosahwa, 어사화 (fiori di carta donati dal re)

Gli eosahwa erano dei fiori di carta che venivano concessi a chi si classificava al primo posto negli esami di stato per funzionari civili e militari.

Eoseohwa | Lunghezza: 165 cm | Tardo 19° secolo | Museo Nazionale del Folklore della Corea 

  1. Hapi, 하피 (mantello cerimoniale)

Durante la dinastia Joseon le donne della corte reale, tra cui la regina, la consorte del principe ereditario, la consorte del figlio del principe ereditario, la regina vedova e la gran regina vedova, indossavano l’hapi sulle spalle, che aveva la forma di un lungo e largo pezzo di seta nera, insieme alla veste cerimoniale in stile daesam: jeogui.

Hapi | Lunghezza: 49.5 cm, Larghezza: 11 cm | Prima metà 20° secolo | Museo dell’Università di Sejong

  1. Jangdo, 장도 (pugnale ornamentale)

Il jangdo è un piccolo pugnale per la difesa personale e per scopi decorativi che veniva indossato con gli abiti di tutti i giorni. Il fodero era decorato con una varietà di metalli, oro, argento e pietre preziose.

I pugnali portati alla vita o alle corde del mantello erano chiamati paedo, mentre quelli portati legandoli alle corde delle borse o nelle tasche erano chiamati nangdo.

Jangdo | Onyang Folk Museum

  1. Jumeoni, 주머니 (borsellino)

È una piccola borsa indossata sul corpo per trasportare denaro e vari oggetti personali.

I jumeoni utilizzati durante la dinastia Joseon erano di vario tipo a seconda delle esigenze e della funzione e venivano portati da uomini e donne, giovani e anziani, indipendentemente dallo status sociale.

I nomi che assumevano erano diversi a seconda della forma, dell’uso, del design e del rango di chi li portava, ma generalmente erano realizzati in due forme fondamentali: sacchetti arrotondati chiamati durujumeoni, yeomnang o hwanhyeongnang e i jumeoni angolari chiamati gwijumeoni, jumchi o gakhyeongnang.

Gwijmeoni, borsellino con ideogramma ricamato | Lunghezza: 14.1 cm, Larghezza: 14 cm | Era moderna | Museo del Palazzo Nazionale della Corea 

  1. Norigae, 노리개 (ciondolo annodato con nappe)

I norigae erano dei pendenti annodati con nappe, indossati sui lacci del petto della giacca (jeogori) e in vita della gonna, ed erano i più diversi ornamenti femminili di Joseon. Erano ampiamente indossati come sostituti di collane o orecchini da donne di ogni età e status sociale, dalle donne reali e dell’alta società alle donne comuni.

Venivano realizzati con materiali preziosi come oro, argento, giada e gioielli che si armonizzavano con i nodi e le nappe decorative per creare opere di delicata bellezza.

Le donne vestivano i loro abiti con diversi tipi di norigae a seconda della stagione e del tipo e colore dei loro vestiti. In questo senso, i norigae avevano uno scopo sia pratico che decorativo. Non erano solo ornamenti, ma il simbolo di un’epoca che rifletteva la dedizione, le aspirazioni e lo stile di vita delle donne; fungevano da ciondolo decorativo e da portafortuna per molte cose, come l’eterna giovinezza, la ricchezza e i figli. Di solito venivano tramandati di generazione in generazione.

Daesamjak norigae | Lunghezza: 41 cm | Joseon

  1. Pyeseul, 폐슬 (grembiule per le ginocchia)

Il pyeseul ha avuto origine dal panno che gli antichi usavano per nascondere i propri genitali. Questo si è poi evoluto in un grembiule ornamentale di forma trapezoidale per l’abbigliamento cerimoniale. Veniva indossato in vita sul davanti e copriva le ginocchia quando dovevano essere piegate per qualsiasi parte di una cerimonia o di un rituale. Da qui il nome pyeseul, che significa “copertura delle ginocchia”.

Il pyeseul maschile è realizzato negli stessi colori dell’abito superiore e inferiore, mentre quello femminile è realizzato nei colori della veste esterna. Durante la dinastia Joseon, tuttavia, nel caso del pyeseul femminile si facevano spesso eccezioni alla regola. 

Pyeseul | Lunghezza: 54 cm, Larghezza: 35 cm | Era moderna | Museo del Palazzo Nazionale della Corea 

  1. Saseon, 사선 (maschera a ventaglio in seta)

I saseon erano usati dagli uomini dell’alta società della dinastia Joseon per coprire il viso quando camminavano per strada o andavano a cavallo.

Il saseon era fatto di seta, di forma quadrata e più grande di un normale ventaglio pieghevole. Delle aste venivano inserite in entrambi i lati del tessuto in seta, in questo modo il ventaglio poteva essere arrotolato come una pergamena e portato in mano.

Saseon | Lunghezza: 42 cm, Larghezza: 46 cm | Joseon | National Folk Museum of Korea

  1. Hyungbae, 흉배 (distintivo di rango)

Lo hyungbae è una toppa rotonda o quadrata applicata alle uniformi ufficiali durante la dinastia Joseon per indicare la posizione ufficiale e il rango.

A partire dal XV secolo, fu indossato da tutti i reali, comprese le principesse e le loro consorti, i parenti reali e le loro mogli, i funzionari governativi e le loro mogli come simbolo dello status sociale e della loro posizione a corte. 

Veniva indossata anche sull’uniforme degli artigiani di corte e sugli abiti nuziali, ma in questi casi non era tanto un simbolo di status sociale, ma un ornamento. I reali, dalla moglie del principe ereditario in su, indossavano quattro toppe rotonde, una ciascuna sul petto, sulla schiena e sulle spalle.

Pattern per hyungbae | Lunghezza: 19.5 cm, Larghezza: 19.5 cm, Spessore: 2 cm | Tardo 19° secolo | National Folk Museum of Korea

SCARPE 신발

  1. Danghye, 당혜 (scarpe con design a volute)

Le danghye erano delle scarpe basse decorate con un disegno a volute sui talloni e sulle punte; e a giudicare da quelle ancora esistenti, erano fatte di pelle e seta e venivano indossate soprattutto dalle donne della dinastia Joseon. Tuttavia, molti documenti indicano che venivano indossate anche dagli uomini.

Queste scarpe si caratterizzano per la curva che parte dalle punte appuntite, che poi si abbassa rapidamente sul resto della scarpa e si estende fino ai talloni.

Danghye | Lunghezza: 24 cm, Larghezza: 7 cm | Joseon | National Folk Museum of Korea

  1. Jipsin, 짚신 (scarpe di paglia)

Esistono vari tipi di scarpe di paglia che variano a seconda dell’uso e del materiale (es. paglia di riso, canapa, carice, corteccia…), ma si possono chiamare tutte con il nome generico di jipsin.

La preparazione dei jipsin non richiedeva particolari abilità, quindi la maggior parte delle famiglie li preparava da sé. Tuttavia, gli yangban (nobili) li facevano fare ai loro servi o li compravano già pronti.

Jipsin | Lunghezza: 27 cm, Larghezza: 8 cm | National Folk Museum of Korea

  1. Mokhwa, 목화 (stivali per l’uniforme ufficiale)

I mokhwa sono scarpe nere che venivano indossate dal re e dai funzionari governativi con la loro uniforme ufficiale durante la tarda dinastia Joseon. I cittadini comuni potevano indossare l’uniforme dei funzionari come abito nuziale, quindi gli uomini che non ricoprivano cariche governative potevano indossare la veste dallyeong con il distintivo di grado ricamato sul petto e le mokhwa ai piedi il giorno del matrimonio.

Mokhwa | Altezza: 28 cm, Lunghezza: 26 cm, Larghezza: 7 cm | Joseon | National Folk Museum of Korea

  1. Taesahye, 태사혜 (scarpe da uomo in pelle)

Le taesahye sono delle scarpe con punte e tacchi decorati con un disegno a volute chiamato taesamun, indossate dagli yangban (nobili) della dinastia Joseon.

Erano realizzate in diverse combinazioni di colori a seconda dell’età di chi le indossava e venivano portate con l’abbigliamento quotidiano (pyeonbok) ed erano solitamente abbinate a un gat (cappello formale). Divennero molto popolari tra gli uomini della classe borghese a partire dalla metà del periodo Joseon.

Taesahye | Lunghezza: 18.3 cm, Larghezza: 5.8 cm | Era moderna | National Palace Museum of Korea

  1. Unhye, 운혜 (scarpe decorate con nuvole e altri disegni)

Gli unhye, un tipo di scarpe caratterizzate dalle punte (chiamate ammaguri) e dai tacchi (dwinmaguri) decorati con motivi di colore diverso, erano indossate soprattutto dalle donne delle famiglie dell’alta borghesia della dinastia Joseon. 

La parte superiore degli unhye era fatta di tessuto di seta giallo, rosso, azzurro, giallo-verde, rosa scuro o verde, mentre per i talloni e le punte si usava un colore contrastante come il verde, il blu, il rosso e il viola. L’armonia dei colori sgargianti e la forma slanciata e ricurva ne esaltano l’aspetto elegante.

Unhye | Lunghezza: 18 cm, Larghezza: 5 cm | Post liberazione | National Folk Museum of Korea

  1. Namaksin, 나막신 (zoccolo di legno)

Il namaksin è un tipo di zoccolo tradizionale coreano fatto di legno per proteggersi dal fango e dalla pioggia. I namaksin sono noti come scarpe a punta stretta fatte di un unico pezzo di legno. Queste scarpe erano indossate da persone di tutte le età e posizioni sociali, di solito nelle stagioni delle piogge o con la neve; perfetti per queste condizioni metereologiche perché avevano un tacco alto che li rendeva adatti a essere indossati sul terreno bagnato. Tuttavia, erano pesanti, quindi non venivano indossati quando si andava a cavallo o si faceva un lungo viaggio.

  1. Gomusin, 고무신 (scarpe di gomma)

Le gomusin sono scarpe di gomma larghe, con tacchi bassi. I gomusin da uomo erano modellati sui gatsin, mentre quelli da donna erano i danghye. I gomusin sono apparsi per la prima volta all’inizio del XX secolo. Erano molto più facili da tenere puliti rispetto alle danghye e alle jipsin (scarpe di paglia) e potevano essere indossati anche in caso di pioggia. Per questo motivo, guadagnarono popolarità e sostituirono le scarpe tradizionali.

SOURCE: 

1)   https://folkency.nfm.go.kr/en/domList

2) [Encyclopedia of Korean Folklore and Traditional Culture Vol. VI] Korean Clothing (ENCYCLOPEDIA OF TRADITIONAL KOREAN CLOTHING, 2021.08.05., Kim Jong-dae)

 

Giulia S
Giulia. Cresciuta a pane e k-drama ha creato questo spazio per parlare del suo paese d'origine, la Corea del Sud, a 360° facendo perno sulla sua interculturalità e vuole sviluppare un ponte bi-direzionale tra la Corea e l'Italia. Racconta la Corea attraverso i kdrama con #dramiamo, propone uno sfizioso aperitivo coreano con #eatdrinkorea e fa lunghi approfondimenti sulle notizie dalla Corea per #rassegnadallacorea, il tutto a suon di Kpop con #radio360. Ogni tanto esce dal paese per osservare le altre culture con #oltrelacorea.

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