Guardando al passato, ogni giorno ho fatto pratica per il futuro. I momenti in cui ho osato dire che ogni cosa sarebbe durata per sempre. Ho amato vivere in quell’illusione.
Chi sa che storie si nascondono dentro i diari impolverati nelle librerie delle vecchie case. Pensate se un giorno, un po’ demoralizzati per il vostro futuro, vi rifugiaste a case di vostra nonna e scovaste, per caso, i diari che vostra madre ha scritto quando era giovane, magari quando aveva proprio la vostra età, in un particolare momento della sua vita, che coincide anche con un particolare momento storico per il vostro paese. Chi sa che travolgenti storie di amori e di amicizie verrebbero fuori. Difficile da immaginare? Nessun problema, il #dramiamo di oggi a cura di Eleonora, parte proprio da queste premesse qui.
Due ragazzi ed un passato dalle tinte familiari, almeno se fate parte della mia generazione. Oggi vi parlo di “Twenty-Five Twenty-One”, che potete vedere su Netflix.
Lo abbiamo imparato recentemente e ne facciamo i conti tutt’oggi, che la situazione economica di un paese entra prepotentemente nelle nostre vite e le stravolge.
La storia principale, infatti, si ambienta nella Corea del Sud del 1997. Nel pieno della crisi finanziaria, che nel paese aveva portato al fallimento di due dei più grandi conglomerati, il declassamento del paese da livello A1 (che consiste in un debito di buona qualità che potrebbe essere soggetto a rischio futuro) a livello B2 (debito con alto rischio speculativo). Svalutazione della moneta. Le banche occidentali non rinnovano i propri prestiti alle imprese del paese. L’economia è paralizzata. Il FMI (Fondo Monetario Internazionale) chiede pesanti riforme strutturali a fronte del prestito che ha stanziato, oltre 58 miliardi di dollari. Tutto il paese viene investito dalla crisi, anche la vita dei nostri protagonisti.
Da una parte abbiamo Na Hee-Do, interpretata da una spettacolare Kim Tae-Ri, schermitrice appassionata e sognatrice. La squadra del suo liceo viene sciolta a causa della crisi economica. Ma lei non vuole arrendersi, ama questo sport ed è convinta di avere ancora molto da dare. Decide allora che deve entrare nella squadra di un altro liceo, la sua scelta cade sul liceo frequentato dalla schermitrice, medaglia d’oro Ko Yu-Rim, di cui è una grande fan.
Dall’altra parte Baek Yi-Jin, interpretato da Nam Joo-Hyuk. Suo padre è il capo di una ricca azienda che purtroppo fallisce. La famiglia si divide per fuggire ai creditori. Da giovane rampollo, è ora costretto a lasciare gli studi e a dedicarsi a lavori part-time per potersi mantenere.
Lei diciotto anni, lui ventidue. Anni terribili questi, ma quando sono insieme la vita sembra essere più leggera ed è allora che i destini dei due si intrecciano. Intorno a loro amici, giovani amori, sogni e paure.
Kim Tae-Ri, regala un personaggio meraviglioso, la sua interpretazione buca lo schermo ed arriva direttamente al cuore, coinvolgente, divertente ed emozionante. La sua Na Hee-Do, che conosciamo come ragazzina molto determinata ma anche spensierata, diventa nel corso della narrazione un’adulta matura, costretta ad affrontare il rifiuto della persona che idolatra, le vessazioni della stampa e la chiusura della madre, che presa dal suo lavoro sembra non curarsi di lei. Un personaggio le cui sfumature si rivelano, mano a mano, che il drama prosegue e che pezzetti del suo passato vengono messi insieme.
Il suo coprotagonista Nam Joo-Hyuk deve reggere il passo con un mostro sacro e fa un eccellente lavoro. Baek Yi-Jin infatti appare fin da subito maturo all’esterno ma profondamente fragile al suo interno, la situazione nella quale si trova catapultato lo travolge e quando incontra Hee-Do, l’unica persona che riesce a regalargli ancora speranza, si lascia trascinare nel suo flusso sperando di esservi coinvolto.
Il loro rapporto non nasce fin da subito come una storia d’amore, anche se si evolve come tale, ed è importante ricordarlo, soprattutto a seguito del finale che si è scelto di dare, metto subito le mani avanti, che mi ha trovato perfettamente d’accordo.
I due vivono questo legame di interdipendenza l’uno dell’altro a seguito del momento che stanno vivendo ed è perfettamente normale che nel momento in cui quel momento viene meno, perché uno dei due viene catapultato in un altro paese con un’altra tragedia in corso, quel legame non si spezza ma si affievolisce.
Piccola parentesi su questo punto. Nel paese ci sono state feroci critiche circa la scelta di usare come sfondo, per un drama romantico la tragedia dell’11 Settembre. Comprendo le critiche ma non le condivido tutte. Era inevitabile che l’argomento sarebbe stato affrontato, soprattutto visto il lavoro che lui ha scelto di intraprendere. Forse avrebbero potuto gestire meglio quella parte della narrazione, su questo sono d’accordo, ma non toccarla proprio per niente sarebbe stato difficile.
Bravi però non sono stati solo i protagonisti, ma anche i coprotagonisti, che fanno molto di più che essere delle semplici spalle.
Ko Yu-Rim, interpretato da Bona, mostra l’altra faccia dello sport, non solo la pressione personale, che uno sportivo sente inevitabilmente, ma anche quella pressione che viene dalla squadra e dal paese, Yu-Rim fa parte della nazionale di scherma coreana. Ma la pressione viene anche dalla situazione economica precaria della sua famiglia e le scelte che la muovono sono tutte in relazione a questo, anche fare scelte che le mettono tutto il paese contro.
Il rapporto con Na Hee-Do, all’inizio di rifiuto ma che piano piano evolve, con quel piccolo colpo di scena inaspettato, arricchisce la narrazione.
Chiaramente nel drama lo sport, la scherma in particolare, gioca un ruolo fondamentale, ed è stato interessante come la narrazione riesca a cogliere le diverse sfaccettature del gioco e riuscire a far percepire la tensione palpabile durante le gare, resa magnificamente dalle ragazze, nonostante lo spettatore conosca già il risultato finale, il più delle volte.
Ji Seung-Wan, interpretata da Lee Joo-Myoung, mostra per la prima volta un personaggio femminile che fa scelte in relazione ai propri valori ed in difesa dei propri amici, anche quando queste scelte incidono direttamente sulla sua persona e la costringono a rivalutare tutti i suoi programmi. Un meraviglioso personaggio femminile, forte e determinata, animata da grandi qualità.
Un personaggio un pò sottotono invece, decisamente poco sviluppato è stato quello di Moon Ji-Woong, interpretato da Choi Hyun-Wook. Peccato però, sarebbe stato interessante se fosse stato approfondito meglio.
Un piccolo spazio viene riservato anche ai genitori dei protagonisti o in generale agli adulti presenti nel drama. Che sembra vogliano mostrarci quegli stessi percorsi che i protagonisti potrebbero ripercorrere, ma in verità non avviene per il fatto che loro reagiscono diversamente alle conseguenze che si sviluppano, proprio in relazione al proprio legame. Legame che gli adulti, prima di loro, non avevano coltivato come pensavano.
Si tratta, come potete vedere di un drama corale in cui ogni singolo personaggio, chi più chi meno, affronta il suo percorso ed è la somma di quei percorsi, che permette al gruppo di compattarsi ed ai singoli personaggi di evolvere.
La fotografia, proprio per via del periodo storico, si affianca alla computer grafica, trovate sul profilo di Tvn un video in cui viene mostrata la ricostruzione di alcune scene. Un lavoro attentissimo che ha permesso ai luoghi del drama di diventare immediatamente iconici, soprattutto per l’uso che è stato fatto dei colori, accesi e luminosi, e degli elementi tipici degli anni ’90, presenti qua e là nella scena.
Drama come quello di “Twenty-Five Twenty-One“, nascono come storie di crescita, a prima vista molto leggere, nonostante siano immerse in un panorama sociale tutt’altro che positivo, ma che in realtà dispiegano difronte allo spettatore un intreccio di trama molto più complesso e ricco di sfumature. Vi assicuro, non dovreste perdere questo drama, ha il sapore del tempo che passa, come una vecchia canzone mandata dalla stazione radio durante un lungo viaggio in macchina. Ti riporta alla mente un preciso momento che hai vissuto anni fa, strappandoti un sorriso e forse anche una lacrima.
Ps: il soundtrack di questo drama è perfetto, sono tutte canzoni bellissime e da ascoltare. Se vi incuriosisce la questione economica del paese invece vi consiglio il saggio “Il Miracolo Coreano” dell’economista Andrea Goldstein.